A ottant’anni (1936-2016) dalla morte del drammaturgo italiano del Novecento più rappresentato al mondo, Carlo Dilonardo dopo i provini fatti a Martina Franca per reclutare le attrici e gli attori, ora impegnati, ha voluto rendere omaggio a Luigi Pirandello con la messa in scena de Il piacere dell'onestà.

La commedia racconta di un uomo fallito e di dubbia moralità, Angelo Baldovino, che accetta solo per il rispetto e il “piacere” dell’onestà di sposare una ragazza di buona famiglia, Agata Renni, che aspetta un bambino da un uomo maritato, Fabio Colli. Per il suo “spietato” rispetto della “forma”, l’uomo diventerà insopportabile e sarà visto come un “tiranno”: né lui, né gli altri potranno fare a meno di essere così integerrimi.  

Dopo il successo dello scorso anno, ottenuto con Ciao Nannarella, un ricordo di Anna Magnani, Carlo Dilonardo torna a Martina Franca, con una compagnia composta da giovani attrici e attori martinesi, che si è costituita dopo i provini effettuati a Gennaio di quest'anno. Il piacere dell'onestà, uno spettacolo di grande interesse. Con questo adattamento – afferma il regista – ho voluto evidenziare quegli aspetti relativi al rapporto arte-teatro-vita che Pirandello ha seminato in quasi tutte le sue opere e cito fra tutte il Così è (se vi pare) o, in maniera ancora più evidente, Sei personaggi in cerca d’autore; inoltre, non potevo non tener conto dei meravigliosi spettacoli diretti da Giorgio De Lullo, da Massimo Castri, da Giorgio Strehler, con le loro regie – nel corso dei miei studi universitari e post-universitari - mi hanno fatto riflettere su molteplici aspetti presenti in questo testo. Pur riducendola ad un unico atto ho voluto dar vita ad uno spettacolo teso a stimolare la riflessione e l’at-tensione dello spettatore conducendolo insieme ad attori e personaggi in quella “stanza della tortura” in cui Pirandello fa fronteggiare magistralmente teatro e vita.