APRILE 2007

CUCINA ABITABILE
Commedia in due atti di Carlo Dilonardo e Raffaele Manco

La vita dei fuori-sede, specie se universitari - si sa - non è facile. Trovare una stanza è arduo, ma tre giovani devono farlo: chi in cerca di lavoro, Lanfranco, un ex ricco al quale lo psicologo gli ha consigliato di intraprendere una vita fatta di ristrettezze economiche; chi in cerca di una compagna per la vita, Max, dopo numerose avventure sentimentali e chi, invece, giunto da Napoli, è lì per semplici motivi di studio pur essendo al terzo anno fuori corso, il giovane Ciro. Questi, dopo la classica ed estenuante ricerca di una stanza, si ritrovano all'interno di un appartamento nel quale vive un ragazzo un po’ strano completamente assoggettato alle sottilette, Ivo. La sua è una storia triste. Il padre di costui, il sig. Andreasi, diciassette anni prima, ha avuto un'avventura con una prostituta, la "madre" di Ivo, della quale si è innamorato perdutamente, tanto da credere di ritrovarla ancora dopo tanti anni di vagabondare. L'unico ricordo di quella donna è la foto di lei per una pubblicità per una ditta di sottilette. Motivo fondamentale del trauma "alimentare" di Ivo. Ad unire queste storie, il sig. Consalvo, che abita al piano di sotto, che si impegnerà, da buono e onesto vicino di casa, ad aiutare Ivo, il sig. Andreasi ed i tre nuovi inquilini…
Le cose, però, non sono sempre così come sembrano...
La regia è affidata a Carlo Dilonardo, per questa commedia esilarante dai risvolti tutti da scoprire, in cui i grandi drammaturghi del ’900 da Beckett a Pirandello, da Eduardo a Vincenzo Salemme, sono velatamente citati, per doveroso rispetto alla drammaturgia contemporanea.